Metti insieme un po’ di viaggi da un capo all’altro del pianeta e la passione per la birra artigianale. Mettici anche il modo di viaggiare: lento, consapevole, sostenibile. Risultato? Il Birrificio Argo, la creatura di due ragazzi italiani alla conquista del mondo brassicolo.
Parliamo di Stefano, che già quando era piccolissimo subiva il fascino delle bottiglie di birra sugli scaffali dei supermercati. Il suo è stato un percorso naturale, partito dalla cantina del nonno, passato per il Birrificio Italiano e arrivato fino al Birrificio Lambrate, al fianco dell’Head Brewer Fabio Brocca. Prima di viaggiare con Argo, Stefano si è regalato anche un paio di esperienza in USA, in due dei migliori birrifici a stelle e strisce, Left Hand di Eric Wallace e Bell’s di John Mallett. E al momento giusto, l’apertura di Argo: un sogno che si avvera, guidato dalla voglia di scoprire stili nuovi, crearne di propri, sperimentare.
Ma siccome non è un vero viaggio senza un compagno come si deve, dobbiamo parlare di Veronica, che per la sua tesi di laurea aveva tradotto dal francese un libro sulle birre di Bruxelles e Vallonia, per dire. Lavorando per American Airlines ha cominciato a girare il mondo… E quando ti abitui a tanta bellezza, è difficile smettere! Insieme a Stefano ha intrapreso una serie di viaggi in cui la birra era sempre protagonista, alla ricerca dei birrai migliori in circolazione, per conoscere la loro storia, i loro stili. E una volta tornata definitivamente in Italia, ha trovato in un comune in provincia di Parma, Lemignano di Collecchio, la sede ideale per unire la sua voce a quella di Stefano e far incontrare le loro passioni, dando vita al microbirrificio Argo.
Un processo lento ma mai fermo nello stesso posto, uno stile di vita, che ben si riflette nel simbolo di Argo: un dirigibile, non proprio la nave omonima degli Argonauti che andarono alla ricerca del Vello D’Oro, ma più una sua trasposizione ai nostri tempi. Le loro birre ti portano in giro per il mondo, ma è in patria che hanno recentemente avuto un bellissimo risultato, il riconoscimento di “eccellenza” nella guida slow food alle Birre d’Italia 2021.
Le nostre preferite del birrificio argo
Partiamo da Baden Baden, una classica Pils in stile tedesco, con un aroma erbaceo, resinoso, mielato e floreale di camomilla. E abbiamo Kaori, la dichiarazione d’amore di Stefano e Veronica per il Sol Levante: il Giappone è tra le mete in cima alla loro lista! Nel frattempo, possiamo gustarci questa Pacific Amber Lager, con le note agrumate dei luppoli americani e quelle di cocco e frutta gialla dei luppoli giapponesi.
Non ci vogliamo far mancare un viaggetto a New York, con la Amberground, una American Amber Lager ad alta bevibilità che è un ponte tra un antico stile europeo e il profumato luppolo americano Cascade. I grandi laghi d’America hanno invece ispirato Terzo Tempo, una Cream Ale senza troppi fronzoli in cui risaltano le note maltate di orzo e granoturco. Spostiamoci a Honolulu: Stefano e Veronica ci chiedono di immaginarci nell’acqua dell’Oceano Pacifico, nuotando accanto a una tartaruga gigante, proprio quello che hanno vissuto loro nel loro viaggio alle Hawaii. Da quel ricordo è nata Turtle Bay, una Session IPA fresca ed estiva, un’esplosione di profumi tra cui cedro, pesca bianca e litchi. Dulcis in fundo, un viaggio fuori di pianeta, nelle galassie più lontane… Con Hoppy Wan Kenobi, un’American IPA con profumi floreali, esotici e soprattutto agrumati.