Val d’Aosta e Liguria hanno qualcosa in comune: il territorio di queste affascinanti regioni è un territorio difficile ed è per questo che la viticultura che viene fatta in questi territori viene definita “viticultura eroica”. L’azienda vitivinicola Le Clocher nasce proprio in Val d’Aosta nel 1995 grazie alla passione e alle competenze tramandate di generazione in generazione; la sede è la cittadina di Jovençan e proprio qua si trova la maggior parte dei vigneti coltivati.
In passato i filari erano stretti ed era necessario effettuare tutto il lavoro a mano, visto che il territorio valdostano è molto in pendenza e non permette la meccanizzazione. Oggi l’azienda vitivinicola Le Clocher cerca, invece, di piantare i vitigni in zone con meno pendenza e più distanziati, per permettere alle piccole macchine agricole di passare e facilitare il lavoro.
La vendemmia viene fatta tagliando i grappoli e mettendoli in ceste, che poi vengono svuotate in cassette poste in un rimorchio; queste vengono accatastate le une sulle altre in modo da non toccare mai il suolo: grazie a questo trattamento, l’uva non entra in contatto con sporco e terra.
In azienda avviene la pigia-diraspatura e le cassette vengono lavate, fatte asciugare e sono pronte per la lavorazione successiva.
Il vino è prodotto solo con uve dell’azienda Le Clocher, evitando il più possibile l’aggiunta di prodotti chimici. I lieviti sono quasi tutti autoctoni e selezionati accuratamente dall’Istitut Agricole Règional.
I principali vitigni sono:
– Cornalin: autoctono valdostano, è da sempre coltivato nell’area di Jovençan. I migliori risultati si ottengono con vitigni posti a 800 m di altitudine, rivolti a nord, soleggiati e con notevole pendenza. Non è facile da lavorare, ma il vino che ne deriva è ottimo: viene lavorato un anno in botti d’acciaio e poi imbottigliato.
– Petite-Arvine: è un vitigno presente solo in Val d’Aosta e Svizzera. La difficoltà di lavorazione è media e si presta sia a vinificazione in purezza, sia a spumantizzazione; tende però a assorbire e trattenere gli odori sgradevoli, per cui nelle botti viene delicatamente agitato per tenere in continua sospensione le fecce.
– Fumin: anche questo è un vitigno autoctono che prende il nome dalle sue peculiari note affumicate. È molto difficile da lavorare, sia perchè ha tralci delicati, sia perchè necessita di molte operazioni di travaso per evitare i residui fecciosi. La vendemmia è volutamente tardiva perchè, per ottenere un vino eccezionale, deve subire un periodo di freddo intenso prima della raccolta per ammorbidire naturalmente i tannini.
Petit Rouge: storico vitigno valdostano conosciuto dai “valdotains” anche come “Pitchou rodzo”, il Petit Rouge è attualmente il più coltivato in Valle d’Aosta, nella zona fra Saint-Vincent e Avise, sulla destra e sulla sinistra orografica della Dora Baltea, fino ad altitudini di circa 750 metri sul livello del mare.
Ecco la selezione di vini Le Clocher inserita tra le referenze di Timossi.
– Torrette DOP: il vitigno è, per il 75%, Petit Rouge autoctono valdostano e il vino prende il nome da una precisa zona di montagna. Si ottiene un vino rosso color rubino che si distingue per il suo classico sapore fresco, delicato ed elegante, con sentori floreali e fruttati. Si consiglia l’abbinamento a primi piatti e zuppe, ma è piacevole da gustare in ogni momento della giornata.
– Fumin DOP: si tratta di un vino rosso che viene affinato in bottiglia. Le sue particolarità sono i profumi intensi dei fiori alpini e il suo gusto spiccato, pieno e fresco grazie alla freschezza dei tannini. Si consiglia l’abbinamento con carni rosse, brasati e formaggi stagionati.
– Petite Arvine DOP: coltivato da molti anni in Val d’Aosta, può essere considerato quasi autoctono. Il vino che si ottiene è del tipico color giallo paglierino con riflessi verdognoli. Le note fruttate di pompelmo, melone bianco e fiori d’alpeggio sono perfettamente equilibrate in bocca; il sapore sapido e minerale è caratteristico dei terreni di origine glaciale. Si consiglia l’abbinamento con stuzzichini, sushi, sashimi e formaggi freschi.
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