Che l’Italia sia un paese meraviglioso è fatto risaputo. Esistono territori intrisi di storia ed emozione che solitamente si conoscono poco. Uno di questi è il Roero: terra con caratteristiche geologiche particolari, ma soprattutto con leggende secolari, talmente radicate nella popolazione che sono arrivate fino a noi.
Avete mai sentito parlare della Masca Micilina?
La Masca in Piemonte è una sorta di fattucchiera, non necessariamente malvagia, a cui è sempre stato molto “comodo” attribuire colpe di carestie o tragedie, ma allo stesso tempo rivolgersi per chiedere un aiuto o addirittura una “Grazia”. La nostra Micilina, è vissuta qualche secolo fa, ma le sue gesta sono arrivate fino a nostri giorni!
Ed il Nebbiolo? Sicuramente la sua presenza è antecedente alle streghe, ma qui produce vini che hanno sempre un filo conduttore: eleganza e finezza! Grazie a cosa? Ad un suolo con caratteristiche invidiabili.
Il fiume Tanaro divide il nostro areale dalla Langa: siamo un poco più a Nord ma il terreno è completamente diverso, molto più “giovane”, frutto di sedimenti marini più recenti (si tratta comunque di milioni di anni…). Quindi? Vini sottili, finissimi, suadenti come i movimenti di una regina Sabauda: sinuosi, mai grevi, aristocratici e complessi.
L’etichetta che vogliamo descrivere è il Montespinato di Cascina Chicco, ovviamente ottenuto completamente dal vitigno Nebbiolo, cresciuto sulla cresta di una collina di Castagnito, comune nel cuore della denominazione. Esprime un profumo accattivante di lamponi con sfumature di rosa e di vaniglia. In bocca si presenta sostanzioso, dotato di tannini morbidi che trovano equilibrio con il calore del corpo. Ricorda i frutti rossi appassiti, il ribes e il lampone. Un pochettino di affinamento in botte grande, come da tradizione, amplifica la complessità del nostro nettare. Il riposo avviene a 28 metri sottoterra, nella cantina di Cascina Chicco appena ristrutturata nel 2014.
Al termine dei lavori di questo importante costruzione, è stata edificata una piccola chiesetta voluta da Federico Faccenda, nel massimo rispetto di tradizione, religione ed esoterismo che si sovrappongono senza mischiarsi, rispettandosi ma convivendo sullo stesso ambiente. E mi immagino che la Masca Micillina, da lassù (forse) annuisca e sorrida.